L’attenzione dei ricercatori dell’Università di Padova si è concentrata su tre tipi di tumori: leucemia, tumori epatici e tumori al seno. Questa strategia, supportata da risultati preclinici molto promettenti, potrebbe aprire la strada a nuovi approcci terapeutici futuri
Padova, 4 aprile 2019 – Scoperta, grazie a una collaborazione durata cinque anni tra i Dipartimenti di Scienze del Farmaco, di Medicina molecolare e di Medicina dell’Università di Padova, una nuova molecola – sintetizzata dal dott. Ribaudo e dal prof. Giuseppe Zagotto – sviluppata per colpire in maniera mirata alcune tipologie di tumori, limitando gli effetti collaterali sulle cellule sane.
Unismart, la società interamente controllata dall’Università di Padova che si occupa di brevetti e trasferimento tecnologico, ha concluso con successo la cessione in licenza di questo importante brevetto. L’azienda che ha acquisito la licenza esclusiva è la Sapir Pharmaceuticals INC, con sede legale a New York, interessata allo sviluppo di farmaci dalla ricerca alla commercializzazione utile ai pazienti in tutto il mondo.
“Questo è l’ennesimo esempio della stretta collaborazione tra Unismart e gli Uffici preposti dell’Università e dell’efficace lavoro di squadra con i nostri ricercatori per valorizzare le eccellenze della ricerca del nostro ateneo – spiega Fabrizio Dughiero, prorettore al Trasferimento Tecnologico per l’Università di Padova – Siamo giunti al quarto brevetto licenziato in due anni per un corrispettivo potenziale di oltre due milioni di Euro attraverso diverse milestones”.
“È un ulteriore passo avanti nella valorizzazione nelle scienze della vita – spiega la prof.ssa Margherita Morpurgo, delegata al progetto ‘scienze della vita’ – Si tratta di un settore nel quale la ricerca del nostro Ateneo è di altissimo profilo e che finalmente, con la giusta combinazione di forze messe in campo – sta progredendo anche nel suo percorso di valorizzazione e potenziale traslazione verso il letto dei pazienti”.
I gruppi di ricerca dei Dottori Pavan e Pagano e dei Professori Brunati e Trentin hanno osservato come tale molecola sia in grado di agire selettivamente sul bersaglio tumorale attraverso un meccanismo d’azione innovativo, ossia andando a ‘risvegliare’ un naturale meccanismo di difesa che si trova ad essere silenziato nella cellula cancerosa, ripristinando così il fisiologico ciclo di vita e morte cellulare.
Questo meccanismo ha per protagonista la Proteina Fosfatasi 2A (PP2A), un naturale regolatore del ciclo cellulare, che si trova ad essere ‘spenta’ nelle cellule tumorali a causa del legame con una piccola proteina (SET). PP2A può essere però riattivata usando una piccola molecola, sintetizzata dai ricercatori e brevettata dall’Università di Padova, capace di dissociare il complesso ‘inattivo’ PP2A-SET, così neutralizzando il danno tissutale. Una volta riattivata, PP2A va a ripristinare la naturale mortalità nelle cellule tumorali, altrimenti caratterizzate da una crescita sregolata, e a ridurre lo stato infiammatorio.
Finora l’attenzione dei ricercatori si è concentrata su tre tipi di tumori: leucemia, tumori epatici e tumori al seno. Questa strategia, supportata da risultati preclinici molto promettenti, potrebbe aprire la strada a nuovi approcci terapeutici futuri.
Nel programma di ricerca degli inventori rientra ora l’ulteriore sviluppo del potenziale nuovo farmaco, brevettato dall’Università di Padova, al fine di progredire speditamente verso lo sviluppo clinico.
FONTE: insalutenews.it