Negli ultimi 40 anni le diagnosi sono triplicate e 200.000 persone hanno trovato una cura. Tuttavia, sono ancora troppi i "pazienti camaleonte"
In tanti hanno trovato una risposta ai loro problemi, ma ancora molti non ci sono riusciti. Stiamo parlando della celiachia, di cui in Italia in 40 anni sono triplicate le diagnosi. Da malattia rara che era (o sembrava), si parla oggi di malattia cronica. Oggi si indetifica un caso di celiachia ogni 286 persone e negli ultimi quattro decenni 200.000 italiani hanno ricevuto la diagnosi, trovando una risposta ai loro dolori quotidiani, come diarrea, emicrania, infertilità e soprattutto una cura.
Circa 400 mila italiani non lo sanno
Ma in occasione dell’anniversario dell’Associazione Italiana Celiachia (AIC), che celebra il suo quarantesimo compleanno, si punta l’attenzione sui celiaci attesi, cioè quei pazienti che ancora non sanno di essere intolleranti al glutine. Il numero, secondo l’AIC, è ancora troppo ampio: sono circa 400.000, circa il 70% del totale dei 600.000 casi attesi nel nostro Paese. “Pazienti camaleonte” che hanno spesso sintomi sfuggenti e diversi da quelli classici gastrointestinali e più difficili da inquadrare come celiachia.
I sintomi atipici della celiachia
«Si tratta di persone con sintomi non classici, dall’osteoporosi all’infertilità, dall’anemia alle afte frequenti in bocca e i medici devono essere allenati a sospettare la celiachia di fronte a questi sintomi» precisa Marco Silano, coordinatore del Comitato Scientifico di AIC. Conosci tutti i campanelli d’allarme classici?
La qualità di vità oggi
«Negli ultimi quarant’anni le testimonianze dei celiaci sono molto cambiate. Quarant’anni fa erano storie di persone che lottavano per anni con sintomi che nessuno sapeva riconoscere: bambini che non crescevano, donne che non riuscivano ad avere figli senza un perché, persone in costante lotta con il sottopeso, i dolori addominali, la diarrea – spiega Giuseppe Di Fabio, Presidente AIC – Oggi si può vivere in modo normale e senza disturbi con la dieta di esclusione, sempre più agevole grazie al continuo lavoro di sensibilizzazione di AIC che ha consentito di ampliare moltissimo la quantità di prodotti senza glutine, presenti non più solo in farmacia ma in abbondanza in tutti i supermercati e nei negozi specializzati e di potersi recare in moltissimi ristoranti senza alcuna paura».
L’importanza della diagnosi precoce
Indispensabile nella celiachia come in tutte le patologie, la diagnosi precoce. Un celiaco che assume glutine senza sapere di essere intollerante si espone a dei rischi non indifferenti. Le complicanze possono essere gravi, anche irreversibili.
Le iniziative AIC
Nel corso del 2019 AIC porterà porterà in giro per l’Italia iniziative di formazione di alto livello, organizzando i convegni paralleli “Protocollo di diagnosi e follow up” in tutte le Regioni. Si tra di un ambizioso progetto di formazione e aggiornamento, che prevede crediti ECM e coinvolge circa 2.000 medici di famiglia, pediatri di libera scelta, specialisti e dietisti, che mira a diffondere informazioni scientifiche aggiornate e autorevoli, che possano aiutarli a diagnosticare e seguire meglio i pazienti con celiachia.
A maggio la Settimana della Celiachia
Come ogni anno AIC sarà impegnata anche nella Settimana della Celiachia, in programma dall’11 al 19 maggio 2019, per informare e sensibilizzare il pubblico sulla malattia celiaca anche attraverso il sito (www.settimanadellaceliachia.it). A settembre, in occasione del Convegno Nazionale AIC, invece, saranno diffuse le ultime novità medico-scientifiche.