Sempre più cronici e sempre più complessi: è l’identikit dei pazienti di un’Italia che invecchia, costretta a “fare i conti” con l’incremento di condizioni patologiche legate all’aumento della vita media che richiedono cure a lungo termine.
Per affrontare questa emergenza, servono strategie che accompagnino il paziente non solo nel trattamento della malattia, ma anche a supporto della sua (corretta) gestione nella quotidianità. In tal senso, la farmacia può offrire un contributo in quanto punto di riferimento del cittadino sul territorio. Ma come sta cambiando il ruolo del farmacista e di quali strumenti necessita per rispondere alla crescente domanda di salute?
Questi i temi al centro del simposio “L’evoluzione del ruolo del farmacista: gestione delle cronicità in vari ambiti (respiratorio, gastroenterologico, antalgico). Importanza dello screening, strumenti di counseling e formazione”, organizzato nell’ambito di Cosmofarma Exhibition (Bologna, 12-14 aprile) e promosso da Chiesi Italia, filiale italiana del Gruppo Chiesi, che da sempre riconosce il valore del farmacista nella filiera della presa in carico del paziente cronico, lavorando al fianco dei professionisti e mettendo loro a disposizione strumenti e formazione per rispondere ai bisogni di salute dei cittadini.
«La farmacia si è innovata nell’assolvere al suo ruolo di primo presidio sanitario sul territorio ed è diventata un punto di riferimento per le persone affette da patologie croniche – spiega Marco Bacchini, presidente di Federfarma Verona e membro del consiglio di presidenza di Federfarma – La nostra rete, forte di una distribuzione capillare sul territorio nazionale e della professionalità di oltre 65 mila operatori, se integrata funzionalmente nella rete assistenziale, può contribuire all’erogazione di servizi di counseling e monitoraggio del paziente, alla realizzazione di iniziative di prevenzione, ma anche alla promozione di corretti stili di vita e dell’aderenza terapeutica, in particolar modo per le patologie, per esempio quelle respiratorie, a bassa compliance e alto rischio di complicanze».
In quest’ottica, negli ultimi anni dalla collaborazione tra aziende farmaceutiche e farmacie sono nate molteplici iniziative rivolte al cittadino, che offrono servizi di counseling, screening per la diagnosi precoce di patologie croniche altamente invalidanti, come asma e BPCO, disturbi gastro-intestinali cronici e dolori muscolo-scheletrici, gestibili con terapie che possono notevolmente migliorare la qualità e l’aspettativa di vita del paziente. È il caso del network Farmacia del respiro, che identifica la rete di farmacisti con una preparazione specifica in ambito respiratorio, in quanto destinatari di una formazione scientifica in quest’area e coinvolti nel corso del 2019 nel “Progetto Respira”, un percorso specifico per il farmacista orientato agli strumenti di counselling del paziente per la realizzazione di una auto-spirometria.
«Da diversi anni, Chiesi Italia ha intrapreso con il farmacista un percorso che va oltre le dinamiche puramente commerciali, in linea con il nostro impegno a 360 gradi nei confronti della salute del paziente – commenta Gianluigi Pertusi, business unit consumer healthcare director di Chiesi Italia – Con la Farmacia del respiro e il Progetto Respira ci siamo posti l’obiettivo di valorizzare il suo ruolo di dispensatore di salute, affiancandolo con attività di formazione volte a sviluppare il suo profilo scientifico a supporto della sua funzione di counselor al servizio del paziente».