La rivincita delle farmacie comunali, numeri in crescita e nuova apertura in porto
Tuttavia dalla commissione consiliare sul tema non si capisce se la volontà di vendita da parte del Comune sia accantonata o solo congelata
Genova. Il 2019 è stato un anno turbolento per le otto Farmacie Comunali genovesi – società partecipata del Comune – e per i loro dipendenti eppure, superato (seppure per via di alcuni colpi di scena) il baratro di una paventata cessione quello stesso anno è stato anche quello della rinascita. Il 2020, poi, si sta confermando come quello della seconda giovinezza.
Sì perché se la delibera di vendita delle farmacie comunali, elaborata dopo mesi di trattative con i sindacati e l’applicazione di una clausola di garanzia occupazionale, è stata annientata dal fatto che nessun privato ha voluto acquisire la società (la gara è andata deserta), la governance e i responsabili hanno cambiato marcia e, diciamo, dalla terza sono passati alla quinta.
Il passato, il presente e in parte il futuro delle Farmacie Comunali genovesi sono stati al centro della commissione consiliare che si è svolta oggi in video conferenza. Una discussione durata un paio d’ore e che però non ha portato una risposta alla domanda principale: la vendita è scongiurata per sempre oppure no? . La domanda è stata posta da alcuni consiglieri ma né l’assessore Matteo Campora (rappresentante dell’azionista Comune) né l’amministratore unico Massimiliano Cattapani hanno affrontato la questione.
In effetti, pensare a una vendita oggi, sarebbe un peccato. Perché la partecipata è in attivo e funziona. In questi ultimi due anni meglio che mai anche in forza di alcuni alleggerimenti gestionali. Il risultato di esercizio nel 2019 è stato di circa 194 mila euro. Nel 2018 era stato di 37 mila euro, quello precedente 58 mila. “Siamo in linea con il budget 2020 – continua Cattapani – che prevedeva un risultato economico anche maggiore rispetto al 2019, e posso dire che l’obbiettivo sarà conseguito anche in questo esercizio, l’utile netto sarà superiore rispetto a quello dell’anno scorso”.
Le farmacie comunali a Genova sono otto: la Vasco De Gama a Sampierdarena, la farmacia del Fossato, quella a Sestri Ponente, quella in via Cravasco a Voltri, in via Burlando, e poi in via Isonzo, in via Quinto e in via Gherzi. A queste nel primo trimestre 2021, “in ritardo di qualche mese sulla tabella di marcia”, ammette Cattapani, Farmacie Genovesi aprirà un nuovo punto all’interno del Terminal Traghetti in porto.
“Si tratta di una farmacia già opzionata ai tempi della giunta Vincenzi – ricorda Campora – e dopo una serie di ricorsi che hanno portato alla conferma del diritto da parte del Comune ad aprire in quegli spazi “di servizio”, sarà un investimento molto importante”. “Sia in termini di risultato economico sia occupazionali”, sottolinea l’amministratore unico.
La commissione consiliare ha visto anche alcuni interventi critici dei sindacati. Antonio Grifi, Filctem Cgil, ha dichiarato “fino a oggi non abbiamo visto né i nuovi bilanci né i piani di fabbisogno ed è la partecipata con la quale abbiamo avuto maggiori difficoltà nell’ottenere documentazione”. Sul sito di Farmacie Comunali, alla voce di “amministrazione trasparente” la pagina dei bilanci è vuota. Cristina D’Ambrosio, della Uiltucs Liguria, ha suggerito che sarebbe necessarie premialità per i dipendenti, visti i risultati, e un’organizzazione del lavoro che tenga conto della possibilità di assenze contemporanee di addetti della stessa farmacia.