Mercati (Afam): “Società benefit, orientare l’azienda al bene comune produce solo risultati positivi”
Roma, 22 gennaio – Dopo le precisazioni di ieri del presidente di Assofarm Venanzio Gizzi, continua a far discutere il tema delle società benefit, balzato alla ribalta nei giorni scorsi, dopo la delibera dell’amministrazione capitolina di procedere alla trasformazione di Farmacap, l’azienda speciale delle farmacie comunali, guardando appunto in direzione di questa nuova forma societaria.
Una decisione che, come riferito dal nostro giornale lo scorso 9 gennaio, il sindacalista di Filcams Cgil Marco Feuli aveva definito in una lunga intervista andata in onda il giorno prima su Articolo 11, il quotidiano on air della Cgil, una sorta di schermo, facendo anche un esplicito riferimento al precedente rappresentato da Aboca, che ha costituito una società benefit per Afam, la società delle farmacie comunali di Firenze della quale l’azienda toscana detiene l’80% delle quote.
“Sappiamo tutti cosa succede quando capitali privati entrano nella proprietà, in termini di riorganizzazione e di personale” aveva allusivamente dichiarato Feuli ad Articolo 11, sollevando l’inevitabile reazione dell’AD di Aboca e presidente di Afam Massimo Mercati (nella foto). Una reazione che si è materializzata in una lunga lettera aperta al sindacalista (indirizzata anche al nostro giornale: la pubblichiamo integralmente qui), dichiaratamente finalizzata a fare chiarezza e giustizia della “accezione equivoca, con affermazioni allusive che farebbero intendere un impatto negativo della nostra acquisizione sui dipendenti e sui servizi offerti dalle farmacie” che scaturisce dalle dichiarazioni del sindacalista.
Mercati ricostruisce l’acquisizione nel 2016 dell’80% di Afam Spa, l’azienda che gestisce le 21 farmacie comunali di Firenze, da parte di Apoteca Natura (società controllata dal Gruppo Aboca specializzata nella fornitura di formazione e servizi alle farmacie, con oltre 900 farmacie indipendenti affiliate in Italia, Spagna e Portogallo), spiegando che la politica gestionale di Apoteca Natura è quella di “sviluppare un nuovo modo di fare farmacia, improntato al concetto di salute consapevole”, approccio condiviso fin dall’ingresso in Afam “con i sindacati che rappresentano per noi un partner importante nella gestione”.
“Al solo scopo di chiarire e rimuovere ogni possibile equivoco” generato dalle affermazioni del sindacalista, Mercati elenca quindi con puntiglio quanto “fatto in questi tre anni di gestione grazie all’investimento di cospicue risorse economiche e all’impegno di tutti i dipendenti delle farmacie fiorentine”. L’elenco è molto lungo e, oltre ai servizi già tradizionalmente erogati dalle Farmacie comunali di Firenze sulla base del contratto di servizio precedentemente vigente,comprende molte altre attività, alcune delle quali trasformate in obblighi statutari (e quindi vincolanti) nel passaggio di Afam a società benefit.
Tra questi, citando in ordine sparso e a titolo di esempio, ci sono la garanzia di apertura 24H / 365 giorni all’anno di almeno tre farmacie distribuite nelle zone strategiche della città e di 8 farmacie a orario continuato e 1 farmacia a orario notturno per offrire una copertura capillare del servizio farmaceutico sul territorio, l’offerta di servizi di autodiagnosi in almeno 9 farmacie sempre selezionate in modo da garantire una omogenea copertura del territorio comunale, ul servizio di sostegno dell’allattamento al seno, l’attivazione in tutte le farmacie del servizio CUP. la distribuzione di “voucher mamma”, la distribuzione a titolo gratuito di farmaci, parafarmaci e altri presidi sanitari non dispensati gratuitamente dal Ssn a enti e partner istituzionali in accordo con il Comune di Firenze, l’organizzazione di passeggiate salutari per educare al movimento come strumento di prevenzione, la realizzazione di campagne di sensibilizzazione e prevenzione e di incontri di educazione nelle scuole elementari, medie e superiori sui corretti stili di vita in termini di alimentazione, uso dei farmaci ed educazione ambientale svolte dai farmacisti o in collaborazione con istituzioni e l’attivazione (entro la prima metà dell’anno in corso) di servizi di supporto per disabili.
“Faccio presente che le società benefit integrano e rendono espliciti nei propri statuti gli obiettivi di bene comune oltre a quelli di profitto, al fine di dare evidenza pubblica alle proprie attività” scrive Mercati “e per questo Afam SpA si è impegnata a rendicontare ogni anno l’impatto dell’azienda attraverso la certificazione di un ente terzo che, tramite il cosiddetto Benefit Impact Assessment, valuta puntualmente il corretto adempimento degli oneri assunti dalla Società. Il primo report è già stato effettuato ed è a disposizione sul nostro sito (farmaciecomunalifirenze.it)”.
Mercati si preoccupa quindi di fugare ogni preoccupazione relativa agli eventuali effetti negativi delle società benefit sul personale: dal 2016, anno di acquisizione di Afam da parte di Apoteca Natura, al 2018 “sono state effettuate ben 35 assunzioni a tempo indeterminato, di cui circa la metà sono da considerarsi nuovi posti di lavoro e non sostituzioni per cessazioni a vario titolo”.
Un dato incontrovertibile di incremento dei livelli occupazionali, dunque, al quale va aggiunto l’impegno “per la crescita professionale dei nostri farmacisti, necessario e funzionale all’affermazione di un nuovo modo di fare farmacia”. Impegno, precisa Mercati, che “trova puntuale e concreto riscontro nei forti investimenti effettuati in formazione, che nell’anno 2018 ha visto un impegno con modalità diverse (residenziale, frontale, Fad) per complessive 13.000 ore”.
Da ultime (ma non ultime) il presidente di Afam illustra le performance positive registrate dall’azienda, che ha aumentato il fatturato sia nel 2017 sul 2016 (+1,93%), sia nel 2018 sul 2017 (+4,6%), “parametro significativo per valutare come tutti questi investimenti, il focus sulle risorse umane e la relazione utente/farmacista, possano impattare anche sulla crescita aziendale, rendendo sostenibile una politica orientata al bene dei nostri utilizzatori e a quello dei lavoratori” spiega Mercati.
“Quanto raggiunto finora, in termini di incremento di fatturato, di risorse umane e di bene comune” conclude Mercati “ci permette di affermare che non è tanto la distinzione tra pubblico e privato quella che rileva, quanto piuttosto il deciso ed univoco orientamento a una gestione aziendale improntata alla responsabilità sociale, che naturalmente diventa ancor più rilevante quando trattasi di aziende miste pubblico e privato. Nel nostro caso credo di poter dire che l’eccellente rapporto con i sindacati e con il Comune di Firenze ne è ulteriore esplicita testimonianza. Continueremo su questa strada con i tre valori che ci contraddistinguono: umiltà, coerenza, lavoro”.
FONTE: RIFday