Varato il piano di rilancio dell’azienda. Il capo di gabinetto Albino Ruberti: «Il sindaco ha ritenuto opportuno mantenere la proprietà di un’azienda speciale che, con una serie di correttivi, può potenziare e arricchire l’offerta dei servizi socio-sanitari»
Undici nuove sedi e 22 milioni complessivi per ripianare i debiti e ricapitalizzare la società: così il sindaco Roberto Gualtieri mette in salvo Farmacap. L’azienda speciale a Roma gestisce 45 farmacie comunali, spesso in aree carenti dal punto di vista dei servizi sociali e sanitari ed era a rischio liquidazione a causa dei bilanci mai approvati dal 2013 al 2020. Adesso - dopo il via libera in Assemblea capitolina sia ai bilanci, sia al piano di salvataggio - Palazzo Senatorio stanzierà 13,6 milioni per risanare i debiti; 4,9 milioni per la ricapitalizzazione e 3,6 milioni a titolo di anticipo per l’alienazione di quattro immobili inutilizzati.
L’obiettivo è riportare in utile la società, la previsione è un saldo positivo di 1,2 milioni già nel 2023. A gestire il nuovo corso ci sarà un consiglio d’amministrazione a tre e un direttore generale con funzioni operative: i nominativi sono al vaglio del sindaco e la scelta potrebbe arrivare a breve. Il management dovrà riferire ogni tre mesi sull’andamento del piano, tanto alla giunta quanto al Consiglio comunale. Il Campidoglio entro 45 giorni annuncerà le linee guida del nuovo contratto di servizio.
«Il sindaco ha fatto una scelta coraggiosa che rilancia azienda facendola tornare allo scopo originario: generare utili anziché perdite e soprattutto produrre valore sociale sui territori», spiega il capo di gabinetto, Albino Ruberti. L’attuazione del piano è stata resa possibile grazie a una norma approvata negli anni scorsi dal Parlamento, su proposta del deputato di Leu, Stefano Fassina, a quel tempo anche consigliere capitolino. Il provvedimento ha permesso il salvataggio di aziende pubbliche con i bilanci sospesi da anni ed è stato poi confermato e ampliato dal governo con il Ristori ter: il decreto ha previsto per l’ente locale la possibilità di ricapitalizzare aziende vicine al fallimento ma ritenute strategiche.
«Il sindaco ha ritenuto opportuno mantenere la proprietà di un’azienda speciale che, con una serie di correttivi, può potenziare e arricchire l’offerta dei servizi socio-sanitari, soprattutto nelle periferie dove ce ne è un gran bisogno», chiarisce Ruberti. Ai nuovi manager, il compito di ragionare su forme di promozione e marketing per migliorare le capacità di guadagno, ma sarà l’amministrazione capitolina a indicare le zone per l’apertura delle undici nuove farmacie. Con la ricapitalizzazione, infine, si azzerano gli oneri finanziari dell’azienda che ammontano a mezzo milione l’anno e «con una maggiore liquidità si permette all’azienda una migliore politica di acquisto della merce, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo», conclude Ruberti.